La durata dei diritti d’autore e dei diritti connessi

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Massimo Bacci

Scritto da Massimo Bacci

Avvocato esperto in materia di proprietà intellettuale, diritto delle nuove tecnologie e protezione dei dati.

6 Luglio 2019

La durata dei diritti d’autore

Il principio generale in materia di durata dei diritti d’autore è quello espresso dall’art. 25 L.d.a., secondo cui il copyright scade dopo 70 anni dalla morte dell’autore.

Questo termine è stato uniformato in tutti gli Stati dell’Unione Europea nel 1993, con la Direttiva 93/98/EEC, concernente l’armonizzazione della durata di protezione del diritto d’autore e di alcuni diritti connessi.

Più recentemente, anche negli Stati Uniti la durata del copyright è stata portata a 70 anni dalla morte dell’autore, mediante il discusso Copyright Term Extection Act del 1998. Questo atto è conosciuto anche come Sonny Bono Act, dal nome del cantante americano che sostenne con forza il disegno di legge ma che morì pochi giorni prima della sua approvazione. Questa legge è conosciuta anche con il nome di Mickey Mouse Protection Act, in quanto si dice che la Disney abbia fatto pressioni per farla approvare a ridosso della scadenza del copyright su Topolino.

In altri Paesi, il termine di protezione del diritto d’autore è più breve. I trattati internazionali in materia di diritto d’autore, in particolare il TRIPs e la Convenzione di Berna, richiedono infatti una protezione non inferiore a 50 anni dalla morte dell’autore.

Il termine per calcolare la scadenza del diritto d’autore si computa a partire dal 1 Gennaio dell’anno successivo a quello in cui si è verificata la morte dell’autore.

I diritti morali ed i diritti patrimoniali d’autore

Il principio generale espresso sopra vale per i diritti patrimoniali d’autore ma non per i diritti morali.

Sono diritti patrimoniali i diritti esclusivi dell’autore di utilizzare economicamente la sua opera e di trarne un compenso per ogni utilizzo. Sono diritti patrimoniali il diritto di riproduzione, il diritto di esecuzione, il diritto di comunicazione al pubblico, il diritto di distribuzione, il diritto di noleggio etc.

I diritti morali sono invece quelli legati alla personalità dell’autore. Essi non sono sottoposti a termini di durata ma possono essere fatti valere dagli eredi in ogni momento dopo la morte dell’autore. I più importanti diritti morali sono il diritto di paternità ed il diritto di intergità dell’opera. Il diritto di paternità è il diritto ad essere riconosciuto come autore dell’opera. Il diritto d’integrità consente invece all’autore o ai suoi eredi di opporsi a qualsiasi alterazione dell’opera che possa comportare un pregiudizio per l’onore o la reputazione dell’autore.

La scadenza dei diritti d’autore nelle opere in comunione e nelle opere collettive

Abbiamo visto quale sia la scadenza del copyright quando vi è un solo autore. Ma cosa avviene se gli autori sono due o più di due? Ad esempio, qual è la durata del diritto d’autore di un libro scritto a 4 mani? Oppure di una canzone in cui la musica sia stata scritta da un autore e le parole da un altro?

Si parla in questi casi di opere in comunione e la protezione del diritto d’autore scade dopo 70 dalla morte dell’ultimo coautore superstite.

Lo stesso principio si applica per le opere drammatico musicali, pantomimiche e coreografiche, nonché nelle opere cinematografiche, dove sono considerati coautori il direttore artistico, gli autori della sceneggiatura, ivi compreso l’autore del dialogo, e l’autore della musica specificamente creata per essere utilizzata nell’opera cinematografica.

Si distinguono dalle opere in comunione le opere collettive. Si tratta di opere create mediante l’unione di opere minori attribuibili ad autori diversi. Esempi classici sono le enciclopedie, i dizionari, le antologie ma anche i giornali e le riviste. Le opere collettive sono protette da diritto d’autore nel loro insieme, indipendentemente dalla protezione accorsa alle singole opere che le compongono. In questi casi, il diritto d’autore sull’opera collettiva dura per 70 dalla sua prima pubblicazione come un tutto.

La durata del copyright nelle opere anonime o pseudonime

Utilizzare come parametro la data della morte dell’autore non è possibile quando la sua identità non è conosciuta. Ciò avviene per le opere anonime oppure pubblicate sotto un pseudonimo.

In questi casi, la scadenza del diritto d’autore avviene 70 anni dopo la prima pubblicazione. Nel caso però in cui, prima della scadenza, il nome dell’autore venga rivelato, si applica il principio generale di cui all’art. 25 L.d.a.

La durata dei diritti d’autore nelle fotografie

La questione si complica leggermente quando si tratta di stabilire la durata del diritto d’autore su una fotografia.

Le fotografie possono infatti distinguersi in opere fotografiche, fotografie semplici e fotografie documentali. Soltanto le prime godono della protezione propria del diritto d’autore, che scade dopo 70 anni dalla morte del fotografo come per ogni altra opera dell’ingegno.

Le fotografie semplici sono invece protette dai diritti connessi, la cui durata è di 20 anni a partire dalla durata dello scatto. Affinché tale protezione possa essere esercitata è però necessario che sulla fotografia o nei metadati siano indicati il nome dell’autore e la data di produzione.

Le fotografie meramente documentali, come ad esempio la foto scattata ad un testo o ad un documento d’identità, non godono invece di alcuna protezione.


Per scoprire quando ci troviamo davanti ad un’opera fotografica oppure ad una fotografia semplice potete leggere l’articolo di IPRights “Fotografie d’autore: qual è la differenza dalle fotografie semplici?“.


La durata dei diritti connessi al diritto d’autore

La Legge 633/41 non disciplina soltanto i diritti d’autore ma anche i c.d. diritti connessi, come quelli sopra menzionati con riguardo alle fotografie semplici.

Sono diritti connessi, ad esempio, quelli vantati dai musicisti, dagli attori, dai ballerini etc. sulle loro performance. Si parla in questo caso di diritti degli artisti, interpreti ed esecutori. La portata della protezione di questi diritti è inferiore rispetto a quella dei diritti d’autore, così come la loro durata, che è di 50 anni dall’esecuzione, rappresentazione o recitazione. Se però la performarce dell’artista è stata fissata su un fonogramma, la protezione si estende a 70 dalla pubblicazione di quest’ultimo.

Sono diritti connessi anche quelli del produttore fonografico sulle registrazioni di suoni (i c.d. fonogrammi). La durata di questi diritti è di 50 anni dalla prima fissazione. Se però il fonogramma viene pubblicato entro questo periodo, la durata di protezione si estende a 70 anni a decorrere dalla data delle pubblicazione.

Il produttore cinematografico vanta diritti connessi sull’opera filmica per 50 anni dalla sua fissazione. Se durante questo periodo l’opera viene pubblicata, il termine di 50 anni decorre dalla pubblicazione.

Infine, vantano diritti connessi sulle proprie trasmissioni i produttori televisivi e radiofonici. Anche in questo caso, i diritti connessi durano 50 anni dalla fissazione o, se intervenuta prima della scadenza di questo periodo, dalla pubblicazione.

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Cosa succede alla scadenza del diritto d’autore?

Una volta esaurita la durata dei diritti d’autore, le opere entrano a far parte del pubblico dominio. Esse diventano quindi liberamente e gratuitamente utilizzabili da chiunque, senza bisogno di ottenere alcuna licenza.

Restano però fermi i diritti morali d’autore, pertanto nessuno potrà rivedicare la paternità di un’opera altrui o modificarla in modo da arrecare pregiudizio all’onore o alla reputazione dell’autore.

 

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